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  • La felice e violenta vita di Maribel Ziga

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    Indipendente, spiritosa, piena di passioni letterarie, desiderosa di studiare e avventurarsi nel mondo, Maribel Ziga è innamorata di un ragazzo passionale e carismatico con cui avrà due figlie. La dittatura franchista non le permetterà di continuare gli studi e suo marito si rivelerà un uomo vile e brutale. Maribel Ziga è una vittima del patriarcato. Come ogni persona, come ogni donna.
    Dopo il successo di Diventare Cagna, Itziar Ziga torna con il suo inconfondibile stile iconoclasta in un mémoire potente e disincantato. Con questo libro, l’autrice esplora la sua dolorosa infanzia con l’intenzione di far emergere, dagli eventi che hanno caratterizzato la vita di sua madre Maribel, la violenza sistemica a cui ogni donna è soggetta. La felice e violenta vita di Maribel Ziga è il diario intimo di una persona che ha dedicato la propria vita alla lotta femminista e, allo stesso tempo, il manifesto per una sorellanza intergenerazionale e internazionale.

    Per secoli hanno continuato a perseguitarci perché avevamo una sessualità, una maternità e delle idee nostre. Innalzarono prigioni e idearono martìri speciali solo per noi, ci dichiararono incostanti, indemoniate, pervertite, inferiori, angeli del focolare. Siamo state lobotomizzate chirurgicamente e culturalmente. Ma non ci siamo mai arrese”.

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  • ZombieCity

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    14,90

    «ZombieCity è l’ultima possibilità di sopravvivenza del genere umano sulla Terra. La catastrofe biologica è iniziata, l’attacco virale è inarrestabile ed ha ormai raggiunto l’ultimo stadio, il punto di non ritorno».

    Le conseguenze più drammatiche del cosiddetto sviluppo stanno mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del genere umano: dissesti idrogeologici, desertificazione, uragani, ma anche sommosse, terrorismo e pandemie dimostrano che le nostre città non sono attrezzate per far fronte agli imprevisti più catastrofici. Di fronte a questo scenario, parlare di zombie, può non apparire una priorità. Eppure, l’immaginario può essere usato come metafora per stimolare studenti e professionisti a interrogarsi sulle opportunità offerte dalle distopie.
    Nato da una ricerca avviata nel 2012, aggiornato oggi alla luce delle conseguenze urbane del coronavirus e del movimento Black Lives Matter e con gli interventi di otto ricercatrici e ricercatori, ZombieCity studia le crisi in atto per catalogare gli strumenti progettuali utili alla vita su questo pianeta, cercando soluzioni concrete, sia strategiche che tecnologiche, che mirino alla creazione di una società in cui la felicità sia garantita non dalla crescita economica, ma dalla crescita della qualità della vita.

  • Disagiotopia

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    A lungo ci siamo raccontati che questo era il migliore dei mondi possibili, e invece eccoci qua a fare i conti con gli effetti collaterali del nostro modello di sviluppo: diseguaglianza, nevrosi, precarietà di massa. Entrato da almeno quattro decenni in una fase di crisi severa, forse terminale, il capitalismo occidentale non riesce a produrre benessere materiale senza diffondere allo stesso tempo un malessere profondo. Finito il tempo delle utopie, ogni sfera dell’esistenza viene toccata da quello che ormai appare come un fenomeno endemico: dalla vita politica a quella psichica, dallo spazio urbano a quello domestico, dall’adolescenza all’età adulta.

    Per orientarci in questa terra desolata, abbiamo chiesto a otto autrici e autori di provare a disegnare una mappa del disagio. Otto tra storici, filosofi, architetti, urbanisti, sociologi, psicologi per raccontare il nostro “tempo fuori di sesto” e immaginare delle forme di resistenza.

    Con interventi di:

    Pier Vittorio Aureli
    Federico Chicchi
    Umberto Galimberti
    Maria Giudici
    Loretta Lees
    Guido Mazzoni
    Saskia Sassen
    Raffaele Alberto Ventura

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  • Alessandro Melis. Utopic Real World, Invention Drawings

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    10,90

    All’origine dei meravigliosi disegni visionari di Alessandro Melis, vi è una ricerca archetipica dell’architettura, simile a quella di Piranesi, dove massi e rovine dialogano in armonia e in dolci abbracci con la natura. Vi è un dialogo d’amore tra le rovine del passato e la natura che dà vita a un’architettura nuova, al contempo biologica e inerte, resiliente e autopoietica, corazzata e in grado di reagire alle mutazioni climatiche. Una nuova architettura, in perfetta simbiosi tra natura e artificio, tra paesaggio e tecnologia, auto-creatasi non direttamente per volere umano ma indirettamente per la sua incapacità di preservare il creato. Se non saremo in grado di creare e credere in un nuovo racconto epico per l’architettura del prossimo futuro sicuramente non saremo in grado di comprendere l’opera di Alessandro Melis che ci suggerisce che «È giunto il tempo dei visionari, gli unici in grado di ripensare radicalmente alle relazioni tra Umanità e habitat».


    Alessandro Melis | Utopic Real World verrà inviato il 29 febbraio, data di pubblicazione del libro.
  • Anarcoccultismo

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    Nel corso della storia, un filo rosso ha sempre legato i circoli occulti ai movimenti politici: dalla massoneria ai movimenti operai internazionali, dagli alchimisti ai culti esoterici, la storia del contropotere ha sempre mostrato le zone d’ombra invisibili allo sguardo del comune pragmatismo. Non a caso, il simbolismo riveste un ruolo centrale per definire la geografia e gli equilibri delle forze tra loro in competizione.

    In Anarcoccultismo, Erica Lagalisse analizza come le teorie politiche, i simboli e la storia dell’anarchismo e del socialismo affondino le proprie radici anche nell’occultismo, passando attraverso la caccia alle streghe (detentrici di una scienza medica empirica), maghi rinascimentali e massoni rivoluzionari. Tenendosi alla larga da improbabili teorie del complotto e avvalendosi di una minuziosa bibliografia, Anarcoccultismo mostra come i sentieri oscuri dell’eresia di ogni epoca sono incrociati con la lotta alle disuguaglianze, all’oppressione patriarcale e alle coercizioni del potere.

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  • UfoCiclismo

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    13,90

    L’acronimo UFO può essere fuorviante, ma non vi preoccupate: l’Ufociclismo non ha niente a che fare con alieni, guerre interstellari e astronavi. L’UFO a cui questo libro è interessato riguarda ciò che, volante o nolente, si sottrae al controllo, all’identificazione, alle classificazioni della società e del capitalismo; in altre parole, ciò che costituisce un’alterità rispetto a una catena esperienziale inanellata da déjà-vu.

    Lo spazio che attraversiamo e in cui viviamo è malleabile, permutabile, reinterpretabile, nonostante cartelli stradali, zone rosse e navigatori satellitari ci raccontino un’altra storia. Il ciclista urbano, che col tempo ha disegnato i suoi percorsi preferenziali, sa di cosa stiamo parlando.

    Ufociclismo nasce come forma di resistenza attiva al modello urbano della città fortezza e della città esplicita, offrendo strumenti per descrivere, condividere e valorizzare la pratica spontanea dell’esplorazione e della ridefinizione del territorio, per deaddomesticarsi dalle distopiche atmosfere quotidiane e per predisporsi a strani ed extra-atmosferici incontri.

  • Cronofagia

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    4,9012,90

    Ogni giorno i poteri che governano la nostra società architettano raffinati stratagemmi per sottrarci porzioni sempre più importanti di tempo: dalla burocrazia all’intrattenimento, passando per l’erosione del confine tra tempo libero e tempo dedicato al lavoro, il capitalismo oggi si nutre della nostra attenzione, della monetizzazione di sentimenti come l’amore e l’amicizia e dell’esibizione di passioni politiche, hobby e idiosincrasie.
    La Cronofagia è una forma di predazione capace di proporsi con i volti rassicuranti del progresso, della libertà d’espressione e dell’intrattenimento, un’appropriazione costante e pervasiva che mercifica segmenti sempre più ampi delle nostre vite. Dalla riduzione del sonno alle incombenze burocratiche riversate sulle masse, dalla diffusione dei social network alla fine dei tempi morti, dalle tecnodipendenze ai nontempi dei nonluoghi, dalle vacanze all’erosione della memoria, Cronofagia indaga come il capitalismo depreda le masse del proprio tempo.

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  • Della bellezza dei corpi

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    I Padri della Chiesa raccontano che Gesù di Nazareth è venuto tra gli uomini in figura “vile e dispregevole”, per sancire il primato della bontà sulla bellezza, dell’etica sull’estetica. Eppure, alle soglie della Modernità, gli artisti rinascimentali rappresentano il Cristo incarnato come un Dio greco: alto, bello e muscoloso. È un passaggio simbolico di fondamentale importanza.
    Della bellezza dei corpi scava nel passato per spiegare il presente: anche oggi, i personaggi dello sport e dello spettacolo sono idolatrati per le loro capacità atletiche e il loro aspetto fisico, si assiste a una continua esibizione di corpi perfetti sui media per veicolare messaggi pubblicitari e molte persone comuni dedicano gran parte del tempo alla “manutenzione” e all’esibizione del proprio corpo. C’è chi parla di deriva edonistica della società occidentale, ma il culto della bellezza corporale può anche essere interpretato come un ritorno alle radici, come un risveglio della sensualità pagana.

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  • How to Build the Cities and Destroy Motorways (ebook)

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    Over thousands of years, human beings have built habitats in response to their increasingly complex needs. The ultimate form of these habitats is the modern city: a feat in which the benefits are self-evident. However, the city has grown into a paradoxical phenomenon. Providing for the present compromises the ability to provide for the future.
    The unidirectional metabolism of the city is consuming the world’s resources and disrupting the climate system at a rate that is not sustainable. Cities need to undergo profound physical and systemic changes if they are to provide for the future needs of human beings.
    This book critically examines the implication of the environmental crisis on conventional methods of urban development and architectural thinking. In contention with conservative ‘green’ building schemes, this work undertakes a radical and systemic renegotiation of environmental, population, and life-quality issues in architecture and urban design.

  • Datacrazia

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    La diffusione sempre più pervasiva delle tecnologie digitali e l’aumento esponenziale delle capacità di calcolo stanno radicalmente trasformando la società, dalla politica alla ricerca scientifica, dai rapporti sociali alle forme di lavoro, in modo tutt’altro che trasparente. Pochissimi gruppi privati hanno la possibilità di determinare processi su scala globale, traendo enormi profitti dalle informazioni che ognuno di noi produce ogni giorno. Gli algoritmi, spesso descritti come strumenti neutrali e oggettivi, giudicano medici, ristoranti, insegnanti e studenti, concedono o negano prestiti, valutano lavoratori, influenzano gli elettori, monitorano la nostra salute.

    Datacrazia indaga, con spirito multidisciplinare e critico, i rischi e le potenzialità delle nuove tecnologie, provando a immaginare un futuro all’altezza delle nostre aspettative.

    Gli autori: Andrea Fumagalli, Giorgio Griziotti, Simone Pieranni, Emanuele Cozzo, Eleonora Priori, Andrea Capocci, Mauro Capocci, Roberto Paura, Andrea Daniele Signorelli, Roberto Pizzato, Flavio Pintarelli, Massimo Airoldi, Angelo Paura, Lelio Simi, Corrado Gemini, Tommaso Campagna, Federico Nejrotti, Daniele Salvini, Alberto Manconi, Javier Toret Medina, Antonio Calleja-López, Xabier E. Barandiaran, Arnau Monterde, Donatella Della Ratta, Geert Lovink.


    Scarica il capitolo Rock’n’Roll Bot di Corrado Gemini

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  • Still Think Robots Can’t Do Your Job?

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    Is Artificial Intelligence qualitatively different from other means of economizing the use of labor? Are we on the edge of a jobless society? If yes, are we ready for it? These are a few of the questions discussed in this collection of academic works. This book traces a brief history of the concept of technological unemployment; proposes a short-term scenario analysis concerning the relations between automation, education, and unemployment; analyzes the most recent literature on social robotics; examines the possible futures generated by the development of intelligent machines; shows the relation between automation and unemployment in an Italian case study; considers the impact if machines become effective pursuers of knowledge or even conscious; and addresses the role of serendipity in the development of science and technology.

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  • La battaglia di Venezia

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    La battaglia di Venezia potrebbe richiamare alla memoria ben più lontane e famose battaglie, come la Battaglia di Lepanto. In realtà, il titolo è preso in prestito da una più recente “battaglia navale” contro l’ingresso delle grandi navi nella laguna di Venezia. Anche in quest’occasione, sono due culture a scontrarsi. La posta in palio è la stessa città di Venezia.

    La battaglia di Venezia nasce da due lectures riguardo alcune importanti città europee.
    Vincenzo Latina e Francesco Venezia sono stati invitati per immaginare e descrivere un viaggio narrativo trasversale fra attualità e storia, architetti e architetture…

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  • Product on sale

    Secondo nome: HUNTINGTON

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    Il prezzo originale era: 20€.Il prezzo attuale è: 17€.

    “Secondo nome: Huntington” è un progetto in cui designers, biologi e fablabs hanno riflettuto insieme sull’Huntington, una malattia che, come “un secondo nome”, il destino attribuisce alla persona.Sfogliando il libro si entra in questo mondo spesso ignorato da una società votata alla bellezza e al profitto, che preferisce non confrontarsi con le sue “debolezze”: il design si fa strumento per scardinare preconcetti, per regalare letture inaspettate, per innovare a partire dal “minuto”, che non è mai “minore”.I progetti – che esplorano la dimensione affettiva, simbolica e funzionale dell’abitare – riflettono sulle necessità della malattia, ma anche su gesti, emozioni, delusioni, paure e speranze universali. Perché parliamo di Huntington, ma raccontiamo sempre di noi.

  • Panarchia

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    Per secoli siamo stati abituati a considerare la politica nel suo rapporto con la territorialità. Abbiamo imparato ad adorare, come un idolo, lo Stato-nazione. Ci siamo convinti che fosse naturale, entro un certo spazio, che degli esperti o delle maggioranze decidessero su tutto e che lo decidessero per tutti. Ma all’alba del ventunesimo secolo questo modello non funziona più: viviamo in una società multiculturale, frammentata, solcata da tensioni. Una parte crescente dei rapporti umani ed economici si svolge in una dimensione immateriale. Oggi insomma siamo chiamati a ripensare la nostra idea di organizzazione sociale: ripensare il ruolo dello Stato e, di converso, quello degli individui e delle comunità. Abbiamo bisogno di regole, certo, ma queste regole devono adattarsi alla varietà delle forme di vita che abitano il mondo. È infine giunto il tempo della panarchia?

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  • La società degli automi

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    La disoccupazione tecnologica è un problema di cui si discute da almeno due secoli. Finora il pericolo di una disoccupazione di massa dovuta al progresso tecnologico è stata scongiurata grazie alla riduzione dell’orario di lavoro, allo sviluppo dell’istruzione pubblica e alla nascita di nuovi settori dell’economia. Gli studi raccolti in questo volume si chiedono se la comparsa di computer e robot di nuova generazione, che mostrano un comportamento sempre più simile a quello degli esseri umani, se non addirittura sovrumano, non ci stia portando verso un punto di non ritorno che ci lascerebbe poche vie d’uscita. A complicare la situazione c’è la scomparsa dell’idea stessa di politica sociale e industriale, sancita dal dominio del paradigma neoliberista. Una delle proposte in campo per ovviare al problema della disoccupazione tecnologica è il reddito di cittadinanza. È una soluzione che permetterebbe di evitare derive luddiste e allo stesso tempo di distribuire più equamente i vantaggi offerti dalla rivoluzione robotica. Ma siamo davvero pronti ad affrontare questa trasformazione radicale della società?

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  • La fine dell’invecchiamento

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    Siamo realmente condannati ad invecchiare?

    Quello che avete tra le mani in questo momento non è un semplice libro: è un manifesto, una chiamata alle armi, una controversa disamina sullo stato dell’arte riguardo la lotta all’invecchiamento. Nel 2007, quando questo testo venne pubblicato per la prima volta in inglese dalla St. Martin’s Press di New York, con il titolo Ending Aging, le reazioni furono decisamente polarizzate: da un lato, le voci contrarie si opponevano in modo talmente forte alle idee contenute in questo testo da essere oggetto di un forte interesse politico negli Stati Uniti. Dall’altra però, riuscì ad avvicinare migliaia di persone in tutto il mondo al dibattito legato alle possibilità che la scienza può offrire al genere umano. Al tempo, Aubrey de Grey presentò ad un pubblico generalista una tesi allo stesso tempo sconcertante e provocatoria: il nostro corpo non ha una data di scadenza, e, attraverso la scienza, può virtualmente vivere per sempre. Non solo: la vecchiaia è una malattia che, proprio come la poliomelite, può essere sconfitta. L’elisir di eterna giovinezza potrebbe trovarsi, tra qualche anno, tra le mani di qualche scienziato…

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