La cospirazione dei Re, guerra di classe e coronavirus
di Erica Lagalisse, aka Spartacus Tonans
A meno di un mese dall’uscita del suo libro in Italia, Erica Lagalisse intervista il suo alias, Spartacus Tonans, mago supremo di Kitchen Garden 007˚, su alcuni dei temi del suo Anarcoccultismo, tra coronavirus, teorie del complotto e mnemotecnica.
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Dunque, il coronavirus è parte di un enorme complotto globale?
Un complotto chiamato capitalismo. Non è necessario che il virus sia stato creato in un qualche laboratorio governativo per essere utile agli interessi delle élite. Gli interventi degli stati non sono funzionali a mitigare il dolore delle persone, ma a consolidare il proprio potere. Non è una coincidenza se per molti governi la pandemia di COVID-19 è stata l’opportunità per dare maggiori poteri alla polizia, rendere fuorilegge le manifestazioni e ricordare a tutti di essere sospettosi dei propri vicini. Naturalmente, siamo incoraggiati a vivere in isolamento, aspettando che l’apocalisse finisca, prendendo una pausa dalla routine solo per giocare a videogame di guerra, guardare porno dozzinali o comprare stronzate su Amazon che fanno arricchire ancora di più Jeff Bezos. D’altra parte, è comunque vero che il distanziamento sociale rallenterà il tasso di infezione e permetterà a più persone di sopravvivere. Per quanto riguarda la politica di questo nuovo “Virus della Corona”, come accade in tante altre Cospirazioni dei Re, sono vere entrambe le cose. Questa è la linea che percorro nel mio libro.
Anarcoccultismo è un libro che presenta allo stesso tempo una visione femminista dell’anarchismo, una critica alla sinistra radical chic e una storia degli Illuminati. Come riassumeresti il tuo libro?
Anarcoccultismo è un saggio storico che mostra come ciò che noi chiamiamo “sinistra” si sia sviluppata parallelamente e insieme alla filosofia occulta e alla spiritualità New Age. Nelle mani del potere, la “magia” è sempre stata usata per sostenere progetti autoritari, cosa che politici e fascisti sanno molto bene. Eppure, se non fosse stato per i primi rivoluzionari che mescolarono in modi nuovi e inaspettati ciò che definivano “antica saggezza magica”, le nuove scienze e il malcontento sociale, potremmo non aver avuto l’occasione di studiare l’ascesa dei movimenti rivoluzionari di sinistra: la tradizione ermetica è adattabile a una vasta varietà di progetti – schemi piramidali, schemi orizzontali e schemi piramidali per raggiungere l’orizzontalità – e faremmo bene a non scordarcene.
Che cos’è la tradizione ermetica?
Ah, ma si tratta di conoscenza occulta! Potrai trovarne parecchia nel libro.
Puoi dirci di più riguado il tuo approccio riguardo le “teorie del complotto”?
L’epiteto “complottista” è un altro modo per parlare di “classe meno abbiente”. Così non fosse, anche gli accademici e i ricercatori che parlano delle operazioni segrete della CIA verrebbero aggettivati come “complottisti”. È molto importante ricordare questo punto, perché mai come ora abbiamo bisogno di costruire nuove coalizioni di sinistra, e gli attivisti di sinistra non dovrebbero guardare con sospetto agli hippie New Age e neppure presumere che un “complottista” debba per forza essere un fascista. Naturalmente, proprio perché le persone possono spostarsi a destra, è ancora più importante che gli attivisti escogitino modi efficace per coinvolgere i “complottisti”. Per fare ciò, dovremmo considerare fino a che punto le “teorie del complotto” implichino un qualche tipo di critica sociale. Alcune “teorie del complotto” assumono che la colpa della povertà globale sia da imputare agli ebrei, e in quel caso è importante intervenire con argomentazioni antirazziste. Ma, a volte, dare del “complottista” è solo un malcelato pregiudizio di classe. Spesso gli accademici rendono le loro tesi inaccessibili in vari modi, il ché significa che il modo migliore che le persone hanno per cercare di capire perché il mondo sembra essere remare contro di loro è cercare le risposte alle proprie domande su internet, esponendosi a molte e seducenti “teorie del complotto”. Non credo dovremmo prendere in giro nessuno per questo. Inoltre, per certi versi, è innegabile che spesso sembra che la classe dirigente stia cercando di eliminarci. Credere in una “teoria del complotto” diviene quindi una cosa intuitiva.
Puoi approfondire l’idea di “teoria del complotto” come critica sociale?
Molti video su YouTube parlano della storia dei Cavalieri Templari impegnati nella ricerca, durante le crociate, del tesoro segreto nascosto sotto il tempio di Salomone. I massoni, controllati dagli Illuminati, avrebbero in seguito usato questo tesoro per avviare il progetto di veder collassare le principali religioni del mondo in una nuova tradizione bancaria. Il tutto, nel nome di Lucifero. Sì, questa storia sembra diversa da quello che ci racconta Polanyi nel suo libro La grande trasformazione (1944), il che spiega anche perché le élite globali abbiano abbandonato le tradizionali alleanze nel progetto del moderno sistema bancario capitalista (gli scienziati sociali preferiscono giustamente parlare di “forze sistemiche” invece che del capriccio di un manipolo di cavalieri). La versione della cultura pop è troppo allegorica per i gusti degli accademici, ma dato che molti appassionati di “complotti” pensano che le banche siano così malvagie da essere implicitamente sataniche, dovrebbe essere facile vedere come alcuni di essi potrebbero essere più interessati alla militanza anticapitalista anziché a quella fascista (per i lettori accademici, il mio consiglio in breve è: sostituite Foucault con Bourdieu).
Ok, andiamo al punto: chi sono gli Illuminati?
Al tempo della Rivoluzione Francese, i Re e le Regine di tutta Europa iniziavano a essere spaventati da quello che stava ribollendo. Così, formarono la Santa Alleanza. Conosciuta anche come “cospirazione dei Re”, la Santa Alleanza costituiva un patto che impegnava i vari Stati a cooperare nella lotta alle società rivoluzionarie con censure, operazioni di sorveglianza transnazionale e deportazioni di militanti capaci di minacciare i vari sovrani con la possibilità di una nuova rivoluzione. D’altro canto, gli Illuminati erano nati ben prima la Rivoluzione francese, consapevoli che stato e chiesa fossero corrotti e criticando tanto i latifondisti quanto la proprietà privata. Nato dall’iniziativa di un professore bavarese nel 1776, il movimento degli Illuminati crebbe in tre anni da cinque a cinquantaquattro membri, tra cui vi troviamo personalità influenti come Mozart. Tutti i membri condividevano gli ideali Illuministi che tuttora oggi sono assai diffusi, come la fede nel pensiero scientifico. Mentre crescevano, cercavano di escogitare modi per rendere la società più egualitaria. Nel 1783, uno dei membri parlò degli Illuminati con il suo datore di lavoro, e da lì iniziò una campagna repressiva. Fu proprio durante questa campagna che iniziò a girare la voce secondo cui i massoni sarebbero “controllati” dagli Illuminati, ma era una voce messa in giro dai governi.
E come si è passati alle teorie del complotto dei nostri giorni?
In parte a causa della propaganda antiebraica degli inizi del ventesimo secolo, che cercava di associare ebrei, banche e massoneria. D’altra parte, esistono anche oggi persone in posizione di potere che traggono profitto dalla nostra esistenza, ignari come siamo dei meccanismi del capitalismo e del World Trade Organization, mentre magari prestiamo più attenzione alle storie sugli ebrei o sugli uomini lucertola. La mnemotecnica classica, riemersa nel Rinascimento come pratica magica e reinventata con la psicanalisi e la psicologia moderna, oggi è usata dai media per manipolarci. E in effetti, sia i principali canali di informazione, che quelli più underground, promuovono video di natura complottista facendo uso di questa tecnica mnemonica sul lungo corso, usando immagini sensazionalistiche per suggerire alcune associazioni mentali e manipolare la nostra memoria. Il nostro cervello è realmente fottuto da una sorta di controllo mentale magico, anche se non nel modo che pensano i complottisti. È per questo che molte persone sono sospettose riguardo il COVID-19. Attenzione: il virus è reale, ma lo è anche l’oscura arte delle Pubbliche Relazioni.
Nel tuo libro affermi di affrontare il tema della cosmologia dell’anarchismo per sfidare quegli anarchici atei che guardano dall’alto in basso il misticismo e la spiritualità a decolonizzare il proprio pensiero (nonostante spesso affermino di essere anticolonialisti). Ma ci deve essere altro: qual è il punto?
Be’, il fatto è che io amo la matematica. Le forme matematiche possono rappresentare la struttura nascosta dell’universo? Oppure la matematica è un linguaggio applicato a una realtà ineffabile che supera ogni possibilità di rappresentazione? Non è un caso che affronti la storia della geometria sacra in questo primo libro, e che nel prossimo mi occuperò di come gli attivisti usino l’algebra per fottersene dell’intersezionalità (la matematica è molto seducente, e non lo è solo per me). Perché la simmetria ci colpisce così tanto? In che misura il pensiero statistico può essere culturale o al contrario cognitivo? Perché la gente ama così tanto i video su YouTube sul significato del “rapporto aureo”? In che modo funziona la mnemotecnica? La teoria delle immagini di Aby Warburg è una forma di evoluzionismo lamarckiano? Quanti triangoli posso trovare nella filosofia hegeliana? Muoio per questo tipo di cose. Ho sempre avuto l’abitudine di disegnare dei diagrammi geometrici, invece di scrivere sommari, per definire le mie tesine, e la cosa mi faceva sempre prendere brutti voti a scuola. Mi è stato detto che ero affetta da “sinestesia”, un qualche tipo di disturbo cognitivo. Ma forse la parola “strega” suona meglio per definirmi, non credi?
… Un po’ come dividerti in due personalità e immaginare di intervistarti suona meglio che parlare da sola!
La scrittura stessa è una forma di stregoneria! Sono stata invitata al Psy-Trance festival, questa estate. Così, invece di tentare di convincere gli attivisti di sinistra ad essere più gentili con i new agers, come al solito, ho accettato la sfida di convincere i new agers a sposare approcci rivoluzionari (bisogna avere pazienza con gli attivisti che si impegnano in pratiche esoteriche esclusive dimenticando che Tutto è Uno). Purtroppo, l’anno in cui sarei stata pagata per andare a dei rave, ogni evento è stato cancellato (sul serio, ma che cazzo!). Avevo persino creato una nuova personalità, David Dyke. Avrebbe parlato di critica marxista-situazionista dello Spettacolo, e quale jam session ci sarebbe stata con la versione pop della cultura Maya come illusione all’interno della tradizione indù – insomma, mi stavo divertendo. Ma forse, dovrei limitarmi a indossare il mio strap-on e iniziare un podcast.