Fumettista concettuale, editore, consulente, Ilan Manouach è uno dei più controversi artisti contemporanei. Greco-belga, ha conseguito un dottorato presso la Aalto University con una tesi sull’epistemologia del fumetto. La sua produzione si avvale di strumenti e metodi che attingono all’arte concettuale, alle tecniche di scrittura-non-creativa, alla critica post-coloniale e al situazionismo. Le sue opere sono generate attraverso processi automatici che si basano su una serie di istruzioni, ispirandosi alla programmazione informatica e ai processi algoritmici dei sistemi di deep-learning.
Suona complesso, ma il risultato sono progetti sperimentali di fumetto concettuale (o espanso) che si raccontano in poche parole, come ad esempio ONEPIECE, la raccolta in un monoblocco fisicamente illeggibile di più di 25.000 pagine della saga di One Piece di Eiichiro Oda, con un’uscita settimanale dal 1996 e tuttora in corso. L’opera si offre come un oggetto a cavallo tra libro e scultura, in cui ogni singola pagina del famoso manga One Piece viene rilegata in un unico volume usando solo le versioni scansionate dai fan trovate online.
Altra opera piuttosto controversa è stata Tintin Akei Kongo (2015), traduzione in lingua locale congolese di un’avventura decisamente poco politicamente corretta del famoso fumetto francese. Tintin in Congo è infatti un famoso albo della fortunata serie franco-belga Tintin, in cui i congolesi vengono descritti come arretrati, pigri e bisognosi di una dominazione europea.
Infine citiamo The Neural Yorker, un generatore automatico di vignette in stile New Yorker, i cui risultati risultano tra il grottesco e il surreale.
Tutti i suoi lavori si possono consultare al link: https://ilanmanouach.com/