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Compostaggio inclusivo Taviano / Inclusive composting Taviano

Compostaggio inclusivo Taviano / Inclusive composting Taviano

Compostaggio inclusivo Taviano / Inclusive composting Taviano

Compostaggio inclusivo Taviano / Inclusive composting Taviano

Compostaggio inclusivo Taviano / Inclusive composting Taviano

Compostaggio inclusivo Taviano
Inclusive composting Taviano

SEZIONE 1 – INFORMAZIONI GENERALI

Link o sito web: www.studioazue.eu

Keywords: Gestione rifiuti, economia circolare, partecipazione, architettura inclusiva, compostaggio.

Capofila/leader o soggetto attuatore: Federico De Nardo, Studioazue.

Partner: CAT 24.

Luogo di realizzazione: Taviano (LE).

Il progetto/la pratica è stato/a completato/a? No.

Investimento: 8.925.000 €.

Finanziamenti: Parte doveva essere finanziato dalla regione Puglia (20%) e parte dalla banca.

Goal Agenda 2030: SDG: 11.3); 11.6); 12.4); 12.5).

SECTION 1 – GENERAL INFORMATIONS

Website: www.studiaozue.eu

Keywords: Waste management, circular economy, participation, inclusive architecture, composting.

Leader: Federico De Nardo, Studioazue.

Partners: CAT 24.

Place of realisation: Taviano (LE).

Has the project been completed? No.

Investment: 8.925.000 €

Funding: Part of the budget was supposed to be financed by the Apulia Region (20%) and part by the bank.

Goal Agenda 2030: SDG: 11.3); 11.6); 12.4); 12.5).

Fig. 1. Centro di compostaggio inclusivo, Taviano.
Fig. 1. Inclusive composting Taviano.

SEZIONE 2 – DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Contesto: Il progetto si inserisce nella pianificazione per la gestione dei rifiuti della regione Puglia.  Studioazue insieme a CAT 24 sono stati incaricati di eseguire la progettazione di un impianto di compostaggio di media dimensione con la FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) di alcuni comuni della provincia di Lecce. I progettisti hanno condotto uno studio di pre-fattiblità e ideato un progetto preliminare prevedendo non solo  l’inquadramento paesaggistico, avendo cura della qualità architettonica, ma anche un processo partecipato da avviare durante la progettazione e un percorso inclusivo nell’impianto stesso

Descrizione: Nello studio di pre-fattiblità sono stati infatti inseriti un’analisi degli attori, una loro mappatura e uno schema per un processo partecipato da avviare in caso di realizzazione.  Gli attori preselezionati sono stati poi intervistati. Il progetto preliminare è stato realizzato seguendo un principio di inclusione, e prevedendo un’area “sporca” per i soli addetti ai lavori e un’area pulita dove eventuali visitatori possano accedere per vedere attraverso le finestre il processo di compostaggio. Il progetto preliminare prevedeva la realizzazione di un tetto verde produttivo.

Obiettivo generale: L’obiettivo era quello di mostrare che un processo partecipato e un’architettura inclusiva, se attuati fin dal progetto preliminare, con una adeguata analisi degli attori e una metodologia partecipativa ed inclusiva in tutte le fasi -progettazione, costruzione e gestione- può portare a una gestione dei rifiuti sostenibile sia a livello ambientale che sociale che economica. Il progetto voleva dimostrare anche come l’inclusione sia dalle prime fasi evita la sindrome NIMBY.

Strategie, strumenti, attività: In accordo con gli attori e al fine di seguire le normative in materia di realizzazione di opere di questo genere (studi di fattibilità, VIA – valutazione di impatto ambientale, ndr), è stato realizzato un progetto preliminare dell’impianto e definita una località, con l’impegno che tutto si sarebbe potuto cambiare, inclusa la località, in caso di co-progettazione. Il processo partecipato è stato strutturato utilizzando i concetti dell‘ISWM (Integrated Sustainable Waste Management) e prevedeva una prima fase di  mobilizzazione degli attori che in parte è stata realizzata, un studio partecipato  per la raccolta delle informazioni di base, la definizione dei principi di base (attenzione all’architettura, inclusione, localizzazione,  produzione di compost di qualità), la  co-progettazione, il monitoraggio partecipato della fase di costruzione  e il monitoraggio e supporto in fase di gestione. Il processo prevedeva l’identificazione di gruppi di lavoro alternati a seminari di convalida, durante tutte le fasi del processo. I progettisti hanno proposto un processo che riuscisse a inserire una partecipazione sin dalle prime fasi di realizzazione dell’opera che fosse in sinergia con l’iter normativo.

Target: Beneficiari diretti: Comunità residenti nei 9 comuni della provincia di Lecce,  identificati, in precedenza, nella fase di pianificazione,  per un totale di  circa  160.000 abitanti.
Beneficiari indiretti erano le comunità  degli altri comuni non inseriti nella progettazione dell’impianto  in quanto comunque l’impianto avrebbe dovuto essere un esempio anche  per la gestione del territorio e per la riduzione degli impatti che ne sarebbero derivati.

Stakeholders: L’analisi ha suggerito di selezionare i seguenti attori:  partiti politici,  capi religiosi, Gilplast (società che gestisce i servizi), Ager (Agenzia territoriale della Regione Puglia per la gestione dei rifiuti),  notabili  rappresentanti della comunità di Taviano e degli altri comuni  coinvolti,  mercato dei fiori, Unisalento, società civile, Assoambiente, associazioni agroalimentari, sindaci.

Elementi di innovatività: L’innovazione del progetto è riscontrabile in due attività:

  • l’inserimento di un processo partecipato sin dallo studio di fattibilità, con analisi degli attori e proposta metodologica che segua i principi della carta della partecipazione, e che sia svolto in parallelo all’iter normativo.
  • l’inserimento nel paesaggio e l’adozione di una qualità architettonica inclusiva, con la previsione di un’area visitatori nell’impianto stesso, dove la comunità coinvolta possa prendere visione dei processi e dove siano previste attività di sensibilizzazione, comunicazione e sperimentazione.

SECTION 2 – DESCRIPTION OF THE INTERVENTION

Context: The project is part of the waste management planning of the Apulia Region.  Studioazue, together with CAT 24, were commissioned to carry out the design of a medium-sized composting plant using the Organic Fraction of Municipal Solid Waste (OFMSW) of some municipalities in the province of Lecce. The designers, after conducting a pre-feasibility study, proposed a preliminary project that included not only landscaping, taking care of the architectural quality too, but also a participatory process to be initiated during the design phase and an inclusive path in the plant itself.

Description: The pre-feasibility study included analysis and mapping of stakeholders and an outline for a participatory process to be launched in case of implementation.  The pre-selected actors were then interviewed. The preliminary design followed a principle of inclusiveness, with a “dirty” area, for workers only, and a clean area for visitors to see the composting process through windows. The preliminary design envisaged the construction of a productive green roof.

General goal: The objective was to demonstrate that participatory processes and inclusive architecture, if managed from the preliminary design phase, with a proper analysis of the actors and a participatory and inclusive methodology adopted throughout all phases – design, construction and management- can lead to environmentally, socially and economically sustainable waste management. The project also wanted to demonstrate how inclusion at an early stage avoids the NIMBY syndrome.

Strategies, tools, activities: In agreement with the stakeholders and in order to follow the regulations concerning the realisation of such works (feasibility, EIA- environmental impact assessment, Ed.), a preliminary design of the plant was made and a fist location identified, with the commitment that everything could be changed, including the location, as a consequence of co-design activities. The participatory process was structured using the concepts of ISWM (Integrated Sustainable Waste Management) and included an initial stakeholder mobilisation phase that was partly implemented, a participatory study to collect basic information, the definition of basic principles (attention to architecture, inclusion, location, production of quality compost), co-design, participatory monitoring of the construction phase and monitoring and support during the management phase. The process envisaged the identification of working groups, alternating with validation workshops, during all stages. The designers proposed a process embedding the community participation from the earliest stages of the construction phase, in synergy with the regulatory process.

Target audience: Direct beneficiaries: Inhabitants of the 9 municipalities of the province of Lecce, previously identified at the planning stage, for a total of about 160,000 people.
Indirect beneficiaries were the communities of the other municipalities not included in the planning of the plant, whereas the project of the plant aimed at being an example for the management of the territory and for the reduction of the impacts that would have derived from it.

Stakeholders: The analysis suggested selecting the following stakeholders: political parties, religious leaders, Gilplast (company that manages the services), Ager (Territorial agency of the Apulia Region for the waste management service), notables representing the community of Taviano and the other municipalities involved, flower market, Unisalento, civil society, Assoambiente (association of environmental services companies ), agro-food associations, mayors.

Innovative elements: The innovation of the project can be found in two activities:

  • the inclusion of a participatory process at an early stage,already in the feasibility study, with the analysis of the actors and a methodological proposal that follows the principles of the Participation charter, and that is carried out in parallel to the regulatory process.
  • inclusion into the landscape and the adoption of an inclusive architectural quality, with the provision of a visitors’ area in the facility itself, where the community involved can view the processes and where awareness-raising, communication and experimentation activities are envisaged.

Fig. 2. Centro di compostaggio inclusivo, Taviano.
Fig. 2. Inclusive composting Taviano.

SEZIONE 3 – PROCESSO

Come è stato attivato il processo? L’impianto è stato proposto al comune da una società locale che ha incaricato Studioazue e CAT24 di eseguire la progettazione. Visti i precedenti fallimenti, a causa delle imposizioni dall’alto, i progettisti hanno proposto al comune di Taviano l’attivazione di un processo partecipato . Le visite sul campo e le interviste con gli attori hanno mostrato la necessità di un processo  inclusivo e grande disponibilità a collaborare e partecipare  in modo costruttivo.

Ricadute positive: Le ricadute positive sarebbero state un avvicinamento delle comunità alla politica e alle tematiche ambientali con ricadute su altri settori. Durante le interviste si è riscontrato un entusiasmo positivo verso la realizzazione di un processo in cui loro fossero coinvolti fin dalle prime fasi. Le ricadute sul territorio sarebbero state invece la riduzione dell’impatto ambientale del rifiuto organico e qualora il compost prodotto avesse avuto la qualità prevista, una ricaduta positiva nell’incentivo ai cittadini a praticare una migliore raccolta differenziata.

Criticità e lezioni apprese: La società che ha contrattato Studioazue e CAT24 è venuta meno all’impegno. Al momento è in corso una trattativa con il cliente. II comune è rimasto entusiasta dello studio di fattibilità ma non ha la possibilità di intervenire contro la società che ha proposto l’impianto, essendo un’iniziativa privata dove il comune avrebbe solo affittato o venduto il terreno per la costruzione dell’impianto.

SECTION 3 – PROCESS

How was the process activated? The realization of the  plant was proposed to the municipality by a local company, which commissioned Studioazue and CAT24 to carry out the design. Given the previous failures due to top-down impositions, the designers proposed to the municipality of Taviano the activation of a participatory process. Field visits and interviews with the actors showed the need for an inclusive process and great willingness to collaborate and participate constructively.

Positive effetcts: The positive effects would be to bring communities closer to politics and environmental issues with spill-over effects on other sectors. During the interviews, there was a positive enthusiasm for the implementation of a process in which people were involved at an early stage. The impact on the local area would be a reduction in the environmental impact of organic waste and, if the compost produced was of the expected quality, a positive impact in encouraging citizens to sort their waste better.

Critical issues and lessons learned: The company has defied the commitment. Negotiations with the client are ongoing. The municipality was enthusiastic about the feasibility study but has no possibility to operate against the company that proposed the plant, as it is a private initiative where the municipality would only rent or sell the land for the construction of the plant.

Fig. 3. Centro di compostaggio inclusivo, Taviano.
Fig. 3. Inclusive composting Taviano.

SEZIONE 4 – REFERENTE E CONTATTI

Nome e cognome del referente: Federico De Nardo.

Organizzazione: Studioazue.

Indirizzo: Via Vinazzetti 9, 40126 Bologna.

Sito web: studioazue.eu

Indirizzo email del referente: federico.denardo@studioazue.eu.

SECTION 4 – REFERENT AND CONTACTS

Name and surname of contact person: Federico De Nardo.

Organisation: Studioazue.

Address: Via Vinazzetti, 9 40126 Bologna, Italy.

Website: www.studioazue.com

Email address of contact person: federico.denardo@studioazue.eu.

Fig. 4. Centro di compostaggio inclusivo, Taviano.
Fig. 4. Inclusive composting Taviano.

Puoi recuperare il volume Abitare Circolare cliccando sull’immagine qui in basso: